Disponibile su CUBOVISION fino al 31/01/2014


Armi: la rotta dei Balcani

Titolo orginale: Guns in Europe
Autore: Amandine Chambelland
Produzione: Ligne de Mire (2012)
Durata: 52'

Kalashnikov, revolver 357 magnum, pistole mitragliatrici Skorpion, pistole 9mm, fucili d’assalto… Durante le operazioni anti-droga e contro la criminalità organizzata le polizie di tutta Europa stanno sequestrando più armi che mai.
La sezione balistica della Prefettura di Polizia di Parigi custodisce 4.500 armi da fuoco confiscate negli ultimi dieci anni e si stima che in Francia le armi illegali attualmente in circolazione siano 30-40 mila, con dati in crescita per le armi da guerra.
Vengono utilizzate nel traffico di droga, nelle guerre tra gang e per il controllo del territorio.
Ma da dove provengono tutte queste armi? Secondo i dati della polizia parigina, la maggior parte sono di fabbricazione ex-jugoslava e, a differenza del traffico di stupefacenti, vengono introdotte in Europa con consegne di piccoli quantitativi: 4 o 5 armi per volta, per un valore di 2.500/3.000 Euro a pezzo.
La reporter Amandine Chambelland decide di risalire la filiera di questo nuovo traffico clandestino recandosi direttamente nei Balcani. A Krajevo, in Serbia riesce ad intervistare un famoso trafficante d’armi e di esplosivi il cui profitto medio è di 15 mila euro al mese.
In Bosnia, tra le montagne della Romanija a nord-est di Sarajevo, incontra un ex-combattente del VRS di Ratko Mladić che è fiero di mostrarle il suo arsenale personale: carabine a 9mm, granate, AK47. Sono armi provenienti dalla guerra del '92-'95 e mai più restituite.
Si ritiene che in Bosnia, su 4 milioni di abitanti, siano ancora 400.000 le armi detenute illegalmente dai civili.
In una località segreta di Sarajevo una banda di trafficanti offre kalashnikov al costo di 400 Euro - ma cinque anni fa costavano solo 50 euro – un lanciarazzi per 500 euro, mentre le granate si vendono a 50 Euro al pezzo, 20 Euro con lo sconto quantità.
Sono due le rotte del traffico di armi destinato all’Europa occidentale: la prima, a nord, passa per Croazia, Slovenia, Austria e Germania e si effettua a bordo di camion, di auto di lusso o del mezzo più sicuro: i bus autostradali.
La strada meridionale transita invece per Montenegro e Albania per approdare in Italia via mare, sulle stesse rotte utilizzate dalla mafia albanese per il traffico di droga e di clandestini, con natanti che viaggiano ad una velocità equivalente a 50km/h.
L’Albania stessa è un arsenale di armi da guerra: furono derubate dalle basi militari e di polizia assaltate durante la rivolta del 1997. Si stima che attualmente sul territorio albanese si trovino ancora 600.000 AK47 di produzione russa o cinese, detenuti illegalmente.
La reporter dimostrerà poi quanto sia facile introdurre clandestinamente in Europa un kalashnikov acquistato dai trafficanti di Sarajevo…


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