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Frackers: i nuovi petrolieri

Titolo orginale: USA: Meet the Frackers
Autore: Michael Brissenden
Produzione: ABC Australia (2012)
Durata: 26'

Una delle risposte alla riduzione delle tradizionali riserve petrolifere e ai difficili rapporti con i fornitori in Medio Oriente ha il nome di “fracking” (da “Hydraulic Frackturing”: “fratturazione idraulica”), una tecnica per estrarre petrolio da strati più profondi nel terreno attraverso l’iniezione di acqua altissima pressione mista a sostanze chimiche.

Questa tecnica, utilizzata fin dagli anni ’50 per migliorare la produzione di petrolio o di gas naturale di giacimenti esistenti, è letteralmente esplosa nel 2011 negli Stati Uniti, con esplorazioni estensive di rocce bituminose alla ricerca di petrolio negli stradi più profondi.

In un viaggio dal Texas al North Dakota, questa inchiesta mette in evidenza l’impatto positivo sull’economia locale e sull’occupazione, ma porta alla luce anche i forti dubbi degli ambientalisti e i pericoli di una tecnica estrattiva che crea dei microsismi in profondità e che mette in comunicazione strati della crosta terrestre isolati da milioni di anni.

Se in ben 34 stati federali sono infatti spuntati numerosi nuovi impianti, con un forte impulso alla capacità produttiva interna tanto da trasformare potenzialmente gli Stati Uniti nel maggiore produttore di petrolio al mondo, tuttavia gli abitanti delle zone interessate mostrano le prime conseguenze negative sulla salute, con malesseri, emicranie e nausee.

Ma si teme anche per l’avvelenamento delle falde acquifere, per effetto delle sostanze chimiche iniettate e di quelle contenute negli strati sotterranei.

Emblematica la sequenza girata da regista di “Gasland”, Josh Fox, che mostra gli effetti di una trivellazione alla ricerca di gas: insieme all’acqua dal rubinetto di casa esce anche il gas, in una miscela infiammabile ed esplosiva. Una sequenza, riportata anche da questa inchiesta insieme a un’intervista al regista, che ha fatto il giro del mondo e che ha dato voce alle proteste degli oppositori, secondo i quali il “fracking”, anche se molto lucrativo nel breve periodo, procurerebbe incalcolabili danni ambientali e per la salute.


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