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Triangolo d'oro: inchiesta sul narcoturismo

Titolo orginale: A Risky Holiday in the Golden Triangle; Elephant Asie: 2011
Autore: Hervé Bouchaud, Stéphanie Rodriguez
Produzione: Elephant Asie (2011)
Durata: 52'

La regione del triangolo d’oro, tra Laos Birmania e Thailandia, è oggi meta di giovani occidentali in cerca di emozioni forti: tra droghe, alcool, gioco d’azzardo e milizie di narcotrafficanti.
Come Leonardo di Caprio nel film “The Beach”, giovani da tutto il mondo, tra i 18 e i 30 anni, si incontrano ogni anno a Vang Vieng, un piccolo villaggio sulle montagne del Laos. Alcuni trascorrono una breve vacanza di eccessi, mentre altri vi si trasferiscono definitivamente, organizzando servizi e divertimenti.
Qui infatti non ci sono regole: le feste durano 24 ore, l’alcool scorre come le acque del fiume Mekong e le droghe sono a buon mercato e a portata di mano, appena camuffate da nomi facilmente decodificabili: Green Pepsi per la marjuana, Black Pepsi per l’oppio e la Mush Pepsi per i funghi allucinogeni, usati anche per un intrigante milk shake al gusto di champignon.
L’euforia regna sovrana e il divertimento è all’ordine del giorno: dalle discese lungo il fiume con enormi ciambelle, ai tuffi acrobatici da 12 metri, alle feste sfrenate, ma non tutti i turisti sono consapevoli dei rischi che corrono: psicosi, allucinazioni e incidenti mortali. Durante i due mesi di riprese sono morti quattro giovani per arresto cardiaco o per overdose.
Con l’oppio è tornata in auge la yaba, una droga sintetica conosciuta anche come “ecstasy della Thailandia”, paese in cui è diventata una vera e propria emergenza: l’inchiesta mostra filmati impressionanti di uomini in preda alle allucinazioni.
Alcuni itinerari turistici particolari si snodano poi nelle zone montuose tra Thailandia, Laos e Birmania: è possibile effettuare lunghi trekking insieme a guide locali che conoscono le case in cui fare tappa e passare qualche giornata di relax immersi tra i fumi dell’oppio.
Ma anche gli elicotteri della polizia thailandese pattugliano le stesse montagne, per tracciare sulle mappe i campi di papavero da oppio e, quindi, intervenire per distruggere le piantagioni e i raccolti.
La maggior parte del traffico di droghe della regione è nelle mani del gruppo etnico degli Wa, in Birmania, che dispone di un esercito privato di 30.000 unità: è la milizia di narcotrafficanti meglio armata al mondo.
Non manca il gioco d’azzardo: nel bel mezzo del Mekong sorgono sontuosi casino’ di proprietà cinese dove pare che vengano riciclati i proventi delle mafie. E sono numerose le persone scomparse per non aver pagato i debiti di gioco...


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