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    Inchiesta sugli F-35

    Titolo orginale: Reach For the Skies; ABC Australia - 4 Corners: 18/02/2013
    Autore: Andrew Fowler
    Produzione: ABC Australia (2013)
    Durata: 42'

    L’F-35 è davvero un super caccia militare o si tratta di un enorme spreco di denaro pubblico?
    Il reporter australiano Andrew Fowler, della prestigiosa testata investigativa “Four Corners” (che da 50 anni trasmette in prima serata inchieste di attualità internazionale) indaga in Australia, Canada e Stati Uniti sulla vicenda degli F-35.
    L’F-35, prodotto dall’americana Lockheed-Martin, è stato promosso come il più brillante jet da combattimento al mondo: dotato contemporaneamente di missili e di bombe è concepito per colpire i nemici sia in cielo che a terra, rimanendo invisibile ai radar. Inoltre non prevede comandi manuali ma una gestione basata su software avanzatissimi e segreti, con sensori che forniscono al pilota una visione a 360°, sia di giorno che di notte, che può essere condivisa contemporaneamente con ogni altro F-35 in missione.
    Ma dopo dieci anni di sviluppo del progetto, l’F-35 “Joint Strike Fighter” ha sfondato i budget di costo, è molto in ritardo sui tempi di consegna, e, secondo la valutazione di un ex analista del Pentagono “ogni aspetto di questo velivolo è un fallimento pronto per avverarsi”.
    Il reporter segue le prove di addestramento di uno dei piloti americani che stanno testando il caccia nel Golfo del Messico ed entra nella fabbrica top-secret della Lockheed-Martin a Fort Worth in Texas. Ottiene poi un’intervista esclusiva con il nuovo capo-progetto del Pentagono per gli F-35, il Gen. Chris Bogdan, che include ammissioni allarmanti: a causa della concorrenza, il progetto F-35 è andato in produzione prima che tutti i test fossero completati. Inoltre, trattandosi di un velivolo estremamente sofisticato, presenta ancora una serie di rischi tecnici (dal malfunzionamento del software alla necessità di volare a non meno di 25 miglia di distanza dai fulmini) e di problemi relativi al profilo dei costi che dovranno essere sistemati nel prossimo futuro.
    Lo stesso Direttore Generale del Programma F-35 per la Lockheed-Martin, Orlando Carvalho, ammette i problemi di malfunzionamento del software, ma rifiuta di commentare la vicenda di un ingegnere informatico che lavorò allo sviluppo del software dell’F-35. Quando segnalò i rischi di crash del sistema informatico, ricevette un bonus per merito e fu contestualmente invitato ad accettare il trasferimento in un altro dipartimento.
    Molti Paesi hanno firmato contratti onerosi per partecipare allo sviluppo dei caccia F-35 impegnandosi ad acquistarne ingenti forniture, ma alcuni hanno cominciato ad uscirne.
    Nel 2007 l’Australia ha speso 6 miliardi di dollari per 24 esemplari di F-35 e sta per acquistarne altri 24, ma sono numerose le critiche sull’impiego dei soldi dei contribuenti in questa voce della spesa militare. Anche perché si è scoperto che nel 2002 l’allora Primo Ministro John Howard firmò l’adesione al programma degli F-35 in un incontro segreto con la Lockheed Martin, poche ore dopo una visita ufficiale a Washington.
    Alla fine dell’anno scorso il governo canadese, a seguito delle pesanti critiche per aver gravemente sottostimato i costi dei 65 caccia F-35 che si era impegnato ad acquistare, si è visto costretto a bloccare l’acquisto e ad introdurre una procedura di gara aperta.
    Lo scenario apertamente dichiarato dai responsabili del Pentagono e della Lockheed-Martin per il Programma F-35 è di una semplicità tanto ovvia quanto sconcertante: al diminuire degli ordini, crescerà il costo unitario per singolo esemplare.


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